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DOPO IL GRANDE SUCCESSO DI GORIZIA E DI TRIESTE PRENDE IL VIA IL 3 NOVEMBRE ALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI BRUXELLES LA TERZA TAPPA DELLA MOSTRA PAOLO CACCIA DOMINIONI. UN ARTISTA SUL FRONTE DI GUERRA. TRE LE SEDI ESPOSITIVE

Conferenza stampa: venerdì 30 novembre ore 12.15

  • Associazione Giuliani nel Mondo
  • Via S. Caterina da Siena 7 - Trieste

Interverranno il Presidente Dario Locchi, il Direttore Fabio Ziberna e la curatrice Marianna Accerboni


NEWS RELATIVE ALL'EVENTO:

Prorogata a fine gennaio la mostra Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte di guerra. domani lunedì 11 gennaio all’associazione Giuliani nel mondo di Trieste incontro con il presidente, la curatrice e alcuni giovani artisti partecipanti

Prorogata fino alla fine di gennaio, per il grande successo di pubblico, all’Ufficio di Collegamento della Regione FVG a Bruxelles la rassegna “Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte di guerra”, ideata e curata da Marianna Accerboni, che propone al pubblico internazionale della capitale belga la splendida collezione di tempere e tecniche miste dipinte dal grande architetto-artista-scrittore e soldato (Nerviano, Milano 1896 - Roma 1992) in diretta dalle trincee del Carso nella Grande Guerra. Alla ventina di opere, che dimostrano tutto il talento dell’autore, allora appena ventenne, sono accostati i lavori di giovani artisti triestini, friulani, sloveni e austriaci sullo stesso tema, provenienti dalla Maison della Jeunesse di Woluwe-St-Lambert a Bruxelles, dove sono state esposti, in collaborazione con quel comune, tutto dicembre. Il fine di questa tappa della rassegna su Dominioni è di sottolineare il rapporto tra l’immaginario bellico di un secolo fa, impersonato dall’architetto, e quello contemporaneo, anche perchè tutto il progetto espositivo è particolarmente dedicato ai giovani, sia come fruitori che come attori.

Domani lunedì 11 gennaio alle 9.30 nella sede dell’Associazione Giuliani del Mondo (via S. Caterina 7), che ha sostenuto l’iniziativa a Trieste, organizzandola - attraverso il suo Circolo presieduto da Flavio Tossi - a Bruxelles, il presidente Dario Locchi con il direttore Fabio Ziberna e la curatrice, incontreranno i giovani artisti, faranno il punto sulla mostra e ne relazioneranno gli sviluppi in un appuntamento aperto al pubblico. Parteciperanno anche alcuni artisti della Sezione giovani, in parte costituita da lavori precedentemente selezionati nell’ambito dell’ultima Biennale Internazionale d’arte dedicata al goriziano  Dario Mulitsch.

Espongono Chiara Bianco, Noa Salonicchio, Matteo Urbano, Ivan Santini, Gastone Bianchi, Delphi Morpurgo, Fabio Benatti, Giacomo Zorba, Carlo Nargiso, Anna Olivotto, Rossella D’Andrea, Audrey Di Fede, Margherita Avvisati, Ilaria Humar, Alessandra Tirel, Samuele Snidero, Alessia Zilli, Anna Ljubas, Florian Napetschnig, Nicole Quantschnig, Laura Legat, Luka Carlevaris, Matija Kos, Tami Kenda, Maja Koder.

Nel 2016 giovani artisti belgi esporranno alla Biblioteca Statale Isontina di Gorizia e in una sede istituzionale triestina una serie di fumetti dedicati alla Grande Guerra. Lauspicio del progetto è  infatti che,  dal  confronto  intellettuale,  artistico e culturale tra le giovani generazioni di vari paesi europei, contrapposti cent’anni fa nella Grande Guerra sul fronte delle Fiandre e dell’Yser e su quello dell’Isonzo, possa consolidarsi, attraverso l’arte, una coesione e una corrispondenza di sentimenti e d’intenti, volte consapevolmente alla pace, all’amicizia e all’interscambio tra i popoli.  E che si possa creare nel contempo un ponte di conoscenza fra il fronte dell’Isonzo e quello dell’Yser, attualmente non molto noto, aspetto che rappresenta, accanto al messaggio rivolto ai giovani, uno dei principali motivi conduttori e delle prime finalità del progetto espositivo.

La mostra, è organizzata dall’Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste e di Bruxelles in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura della capitale belga e con il sostegno della

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e rientra nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di Missione per gli anniversari d’interesse nazionale.

La rassegna è patrocinata, tra gli altri, dal Comune di Trieste con il sostegno e la collaborazione dei Musei Provinciali di Gorizia, il contributo di, Fondazione CRTrieste, Associazione Sentieri di Pace, Gruppo Sanitario Regionale FVG Health Care Group, Soroptimist Club di Trieste, Azienda Zidarich (Duino Aurisina, Trieste).


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DOPO IL GRANDE SUCCESSO DI GORIZIA E DI TRIESTE PRENDE IL VIA IL 3 NOVEMBRE ALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI BRUXELLES LA TERZA TAPPA DELLA MOSTRA PAOLO CACCIA DOMINIONI. UN ARTISTA SUL FRONTE DI GUERRA. TRE LE SEDI ESPOSITIVE Delphi Morpurgo, Trieste (Italia) - Dispersi, 2014
olio su tela - cm. 100x100
Dopo il grande successo ottenuto in prestigiose sedi istituzionali a Gorizia e Trieste, città italiane emblematiche della Grande Guerra, e l’inaugurazione all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles e nella sede della Regione Friuli Venezia Giulia della capitale belga, la mostra “Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte di guerra”, ideata e curata dall’arch. Marianna Accerboni, prosegue dal 3 (inaugurazione alle 19) al 17 dicembre il proprio itinerario belga alla Maison de la Jeunesse di Woluwe-St-Lambert di Bruxelles con una rassegna intitolata “Cent’anni dopo”, completamente dedicata alle nuove generazioni.

Per sottolineare il rapporto tra l’immaginario bellico di un secolo fa, impersonato da Caccia Dominioni, architetto-pittore-scrittore e soldato (Nerviano, Milano 196 - Roma 1992), e quello contemporaneo e poiché tutto il progetto espositivo è particolarmente dedicato ai giovani, sia come fruitori che come attori, vi sono esposte opere di giovani artisti triestini, goriziani, del Friuli Venezia Giulia, austriaci e sloveni sul tema della Grande Guerra, con l’intento di suscitare e sollecitare, mediante tale confronto artistico, anche una riflessione etica e sociale su un tema così doloroso. Una buona parte di tali lavori erano stati precedentemente selezionati nell’ambito dell’ultima Biennale Internazionale d’arte dedicata al goriziano  Dario Mulitsch, indimenticata figura di promotore e mecenate. Nel frattempo rimane visitabile fino al 23 dicembre all’Ufficio di collegamento della Regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles la mostra con le splendide tempere e tecniche miste dipinte da Dominioni nelle trincee isontine, prestate dai Musei Provinciali di Gorizia, cui l’artista le aveva donate.

Le opere in mostra sono state realizzate dai giovani autori liberamente e secondo varie tecniche nell’ambito della frequentazione del Liceo artistico E. e U. Nordio di Trieste, del Max Fabiani di Gorizia, del liceo artistico BRG Viktring di Klagenfurt (Austria) e del Gimnazija di Nova Gorica (Slovenia) e qualcuno anche in modo indipendente.

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Klagenfurt (Austria) - Non dimenticare, 2015
acrilico su tela - cm. 60x80
Espongono Chiara Bianco, Noa Salonicchio, Matteo Urbano, Ivan Santini, Gastone Bianchi, Delphi Morpurgo, Fabio Benatti, Giacomo Zorba, Carlo Nargiso, Anna Olivotto, Rossella D’Andrea, Audrey Di Fede, Margherita Avvisati, Ilaria Humar, Alessandra Tirel, Samuele Snidero, Alessia Zilli, Anna Ljubas, Florian Napetschnig, Nicole Quantschnig, Laura Legat, Luka Carlevaris, Matija Kos, Tami Kenda, Maja Koder.

Attraverso tali opere, eseguite con molta passione, sentimento, partecipazione poetica e con grande spirito critico nei confronti della guerra e del dolore causato dall’uomo, la curatrice ha voluto rappresentare l’immaginario artistico contemporaneo relativo alla Grande Guerra, che scaturisce appunto cent’anni dopo, dal momento che Caccia Dominioni combattè appena ventenne nel primo conflitto mondiale nella zona del Carso goriziano (allora Impero Austroungarico, oggi suddiviso tra Italia e Slovenia), dipingendo la guerra in diretta dalle trincee.

Facendo uso di acrilico, olio, acquerello, tecniche miste di varia composizione, collage, disegno, tempera, vernice spray ed esprimendosi attraverso la pittura, la fotografia e la scultura (in questo caso il bassorilievo), i giovani si sono avvalsi di un linguaggio in prevalenza espressionista figurativo o astratto, simbolico, a volte surreale, ma anche narrativo e tradizionale, attraverso il quale hanno evidenziato la loro posizione di denuncia della violenza e del dolore, interpretando, a volte con spirito fauve, la drammaticità del tema. 

La partecipazione a questa mostra di giovani provenienti da Gorizia e Trieste, dall’Austria e dalla Slovenia, fortemente coinvolte nel conflitto di allora con uomini e territori, è altamente simbolica.

DOPO IL GRANDE SUCCESSO DI GORIZIA E DI TRIESTE PRENDE IL VIA IL 3 NOVEMBRE ALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI BRUXELLES LA TERZA TAPPA DELLA MOSTRA PAOLO CACCIA DOMINIONI. UN ARTISTA SUL FRONTE DI GUERRA. TRE LE SEDI ESPOSITIVE Samuele Snidero, Istituto d’Arte Max Fabiani, Gorizia (Italia)
Agonia, 2015 - tecnica mista
Nel 2016 infatti, sempre nell’ambito della mostra su Caccia Dominioni, il mio progetto prevede che la Biblioteca Statale Isontina di Gorizia e una prestigiosa sede istituzionale di Trieste ospitino un’esposizione di opere di giovani artisti belgi dedicata al tema del 1° conflitto mondiale.

L’auspicio del progetto è  appunto che,  dal  confronto  intellettuale,  artistico e culturale tra le giovani generazioni di vari paesi europei, contrapposti cent’anni fa nella Grande Guerra sul fronte delle Fiandre e dell’Yser e su quello dell’Isonzo, possa consolidarsi, attraverso l’arte, una coesione e una corrispondenza di sentimenti e d’intenti, volte consapevolmente alla pace, all’amicizia e all’interscambio tra i popoli.  E che si possa creare nel contempo un ponte di conoscenza fra il fronte dell’Isonzo e quello dell’Yser, attualmente non molto noto, aspetto che rappresenta, accanto al messaggio rivolto ai giovani, uno dei principali motivi conduttori e delle prime finalità del mio progetto espositivo.

A tal fine è stata creata per la mostra anche un’installazione multimediale di luce, parole e musica, ispirata al fronte italiano dell’Isonzo e presente sia nell’allestimento della rassegna di Trieste che di Bruxelles. Il suo scopo è di divulgare la conoscenza del Sacrario e della Stazione di Redipuglia (Gorizia), da poco trasformata in Museo multimediale della 1° guerra mondiale, quali luoghi della memoria della Grande Guerra, e d’informare il pubblico internazionale sull’attività culturale e turistica, sulle escursioni e rievocazioni storiche e di costume in tema, curate dall’Associazione Sentieri di Pace - Pro Loco Fogliano Redipuglia. La rassegna si pone quindi, attraverso tale approfondimento sul rapporto tra il fronte delle Fiandre e dell’Yser e quello dell’Isonzo e la liaison espositiva con il Belgio, oltre che sotto il profilo culturale anche sotto quello turistico, quale motivo d’incremento per il cosiddetto turismo di guerra dall’Europa verso il Friuli Venezia Giulia.

La mostra, è organizzata dall’Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste e di Bruxelles in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura della capitale belga e con il sostegno della

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e rientra nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di Missione per gli anniversari d’interesse nazionale.

La mostra è patrocinata, tra gli altri, dal Comune di Trieste con il sostegno e la collaborazione dei Musei Provinciali di Gorizia, il contributo di, Fondazione CRTrieste, Associazione Sentieri di Pace, Gruppo Sanitario Regionale FVG Health Care Group, Soroptimist Club di Trieste, Azienda Zidarich (Duino Aurisina, Trieste).


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Giovedì 3 dicembre avrà luogo alla Maison de la Jeunesse di Bruxelles la terza tappa dell'itinerario bruxellese della mostra "Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte di guerra", che sta riscuotendo attualmente molto successo nella capitale belga! Questa tappa è completamente dedicata alla creatività dei giovani artisti triestini, friulani, austriaci e sloveni sulla Grande Guerra, messa in confronto con quella di Dominioni sullo stesso tema.

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Mostra Paolo Caccia Dominioni. Un Artista sul Fronte di Guerra: il 19 novembre l’inaugurazione all’ufficio di collegamento della regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles con un focus sulla grande guerra

Dopo il grande successo ottenuto in prestigiose sedi istituzionali a Gorizia, Trieste e in Friuli Venezia Giulia e l’inaugurazione all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles alla presenza dell’ambasciatore d’Italia, la mostra “Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte di guerra”, ideata e curata dall’arch. Marianna Accerboni, prosegue giovedì 19 novembre all’Ufficio di collegamento della Regione FVG a Bruxelles con un focus interamente dedicato alla Grande Guerra, intitolato Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte dell’Isonzo. La guerra in diretta: in mostra una ventina di splendide tempere disegnate nel 1917 in diretta dalle trincee dal grande architetto-artista-scrittore e soldato, che le aveva donate ai Musei Provinciali di Gorizia, da cui provengono. Il vernissage sarà preceduto alle 19 da una Tavola rotonda (prof. Marco Mondini, Università di Padova, prof. Emmanuel Debruyne, Université Catholique de Louvain), volta a mettere in parallelo il fronte dell’Isonzo e quello belga (Yser, Ypres), che rappresenta uno dei fili conduttori della rassegna.


DOPO IL GRANDE SUCCESSO DI GORIZIA E DI TRIESTE PRENDE IL VIA IL 3 NOVEMBRE ALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI BRUXELLES LA TERZA TAPPA DELLA MOSTRA PAOLO CACCIA DOMINIONI. UN ARTISTA SUL FRONTE DI GUERRA. TRE LE SEDI ESPOSITIVE Abitazione di Caccia Dominioni a Gabria, 1965 - tecnica mista
Dopo il grande successo ottenuto in prestigiose sedi istituzionali a Gorizia, a Trieste e in Friuli Venezia Giulia, prende il via il 3 novembre all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles la terza tappa dell’itinerario espositivo, ideato e curato dall’arch. Marianna Accerboni, che svela il poliedrico e straordinario percorso creativo e di vita di Paolo Caccia Dominioni (Nerviano, Milano 1896 - Roma 1992), grande architetto-artista-scrittore e soldato, passato in particolare alla storia per le sue affascinanti cronache dal fronte del 1° e 2° conflitto mondiale e di altre guerre, condotte sul filo della pittura e della scrittura, e per aver progettato e realizzato per il governo italiano il Sacrario di El Alamein (Africa settentrionale), dove riposano le spoglie di oltre 5200 soldati, riesumate dal deserto egiziano, a rischio della vita, dallo stesso Dominioni e dai suoi, per cui l’architetto fu insignito della medaglia d’oro.

Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte di guerra, questo il titolo della rassegna, è organizzata dall’Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste e di Bruxelles in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura della capitale belga e con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e rientra nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale.

DOPO IL GRANDE SUCCESSO DI GORIZIA E DI TRIESTE PRENDE IL VIA IL 3 NOVEMBRE ALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI BRUXELLES LA TERZA TAPPA DELLA MOSTRA PAOLO CACCIA DOMINIONI. UN ARTISTA SUL FRONTE DI GUERRA. TRE LE SEDI ESPOSITIVE Alberi dell’Isola di Ceylon tra (le città di) Colombo e Kandy
tecnica mista su carta · probabilmente realizzata durante
il viaggio verso l’Australia
La mostra è patrocinata, tra gli altri, dal Comune di Trieste con il sostegno e la collaborazione dei Musei Provinciali di Gorizia, il contributo di, Fondazione CRTrieste, Associazione Sentieri di Pace, Gruppo Sanitario Regionale FVG Health Care Group, Soroptimist Club di Trieste, Azienda Zidarich (Duino Aurisina, Trieste).

In mostra all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles (rue de l’Ecole Moderne 17) è esposto fino al 16 novembre un focus su L’uomo, le architetture, il segno, la scrittura attraverso una selezione di dipinti, disegni, documenti, progetti, libri, testimonianze e oggetti rari del grande architetto. Il 3 novembre il vernissage sarà preceduto alle ore 19 dal Concerto Musica su due fronti, nel cui ambito il soprano Veronica Vascotto e la pianista Cristina Santin eseguiranno brani ispirati alla 1° Guerra mondiale di autori di varie nazionalità.

Dopo l’Istituto Italiano di Cultura, la mostra proseguirà dal 19 novembre al 23 dicembre all’Ufficio di collegamento della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia di Bruxelles (Rue du Commerce 49) con un focus sul tema Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte dell’Isonzo. La guerra in diretta attraverso l’esposizione delle splendide tempere dipinte dall’artista nelle trincee isontine (collezione Musei Provinciali di Gorizia). Il 19 novembre il vernissage sarà preceduto alle ore 18.30 da una Tavola rotonda (prof. Marco Mondini, Università di Padova, prof. Emmanuel Debruyne, Université Catholique de Louvain) volta a mettere in parallelo il fronte dell’Isonzo e quello belga (Yser, Ypres).

DOPO IL GRANDE SUCCESSO DI GORIZIA E DI TRIESTE PRENDE IL VIA IL 3 NOVEMBRE ALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI BRUXELLES LA TERZA TAPPA DELLA MOSTRA PAOLO CACCIA DOMINIONI. UN ARTISTA SUL FRONTE DI GUERRA. TRE LE SEDI ESPOSITIVE Fiaccola alpina della fraternità - Timau - Redipuglia
4 Novembre 1956 - 1981

Dal 3 al 17 dicembre 2015 avrà luogo alla Maison de la Jeunesse del Comune di Woluwe-St-Lambert (vernissage ore 18.30, Avenue Prekelinden 78, 1200 Woluwe-St-Lambert, Bruxelles) la mostra Cent’anni dopo, che propone opere di giovani artisti del Friuli Venezia Giulia, austriaci e sloveni sul tema della Grande Guerra, per un confronto tra l’immaginario artistico di Dominioni e quello contemporaneo nell’ambito di un più ampio progetto di scambio di giovani artisti (Friuli Venezia Giulia-Belgio). Nel 2016, sempre nell’ambito della mostra su Caccia Dominioni, la Biblioteca Statale Isontina di Gorizia e una prestigiosa sede istituzionale di Trieste ospiteranno infatti un’esposizione di opere di giovani artisti belgi dedicata al tema del 1° conflitto mondiale.

APPROFONDIMENTO

L’itinerario espositivo 

La mostra propone un itinerario espositivo che, dopo Gorizia e Trieste, città italiane simbolo della Grande Guerra, si snoda a Bruxelles, attraverso le architetture, il segno e la scrittura realizzati in tutto il mondo dall’architetto Paolo Caccia Dominioni di Sillavengo (Nerviano, Milano 1896 - Roma 1992) nel corso della sua intera vita, tracciando un inedito ritratto della sua poliedrica personalità di architetto-artista dal talento eccezionale, sensibile e misurato, teso alla modernità e capace di raccontare e interpretare in diretta la guerra e la vita attraverso l’arte visiva e la scrittura. Emerge dai materiali esposti in mostra e dal video, realizzato ad hoc con otto interviste inedite a chi lo conobbe, il ritratto di uomo coraggioso, indifferente ai beni materiali, preciso, amabile e ironico, che ha lasciato, dopo la sua scomparsa avvenuta all’Ospedale militare Celio di Roma, un segno indimenticato.

Una selezione di dipinti, disegni, progetti, documenti, libri, testimonianze e oggetti rari caratterizzano il percorso espositivo, analizzando la sua intensa attività creativa, svolta dalla giovane età fino al lungo periodo goriziano: dalla fine degli anni ’50 alla seconda metà degli anni ’80, Dominioni visse a Gabria (Gorizia) nella stessa casa (di cui acquistò l’ultimo piano), trasformata nel 1° conflitto mondiale in infermeria, dove, ferito, era stato allora soccorso. Nel Goriziano e nella Regione Friuli Venezia Giulia, così come in Puglia, in Turchia e in tutta Europa, in Egitto, in Libia e in altre parti dell’Africa, in Asia e in Australia, operò per committenti di prestigio, intrattenendo rapporti significativi con importanti famiglie e realtà istituzionali. In tal senso, la sede di Bruxelles è coerente con la sua personalità di livello e dalle frequentazioni internazionali.

La guerra e la vita attraverso l’arte e la scrittura

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1915-1975 - tecnica mista su carta

Figlio del suo tempo, l’architetto pittore partecipò alle principali guerre europee del secolo, combattendo fino al ’45 con spregio del pericolo ma senza mai ombra di fanatismo ed evitando, ove possibile, in controtendenza con le consuetudini dell’epoca, spargimenti di sangue e perdite umane tra i suoi soldati.

Nell’anniversario della 1° guerra mondiale, che lo vide presente sul Carso goriziano dal 1917 al ‘18, la mostra appare quanto mai opportuna nell’approfondire questa straordinaria e modernissima figura di artista e d’intellettuale, che, da cronista imparziale e con affascinante, inconfutabile talento, ha saputo raccontare e interpretare la storia attraverso l’arte visiva e la scrittura.

Architetto e ingegnere dal tratto colto ed essenziale e dalla cifra sobriamente e squisitamente originale, pittore, disegnatore e illustratore formidabile per la rapidità e l’eccezionalità del segno (fu considerato un grande maestro da Hugo Pratt, uno dei più grandi disegnatori al mondo) nonchè scrittore efficace e coinvolgente nella sua essenzialità (Premio Bancarella), Caccia Dominioni ci consegna in questa mostra la sua  equilibrata ma appassionata visione del secolo breve, che visse con intensità, coraggio e distacco. Un secolo declinato attraverso migliaia e migliaia tra disegni, progetti architettonici, bozzetti, dipinti e scritti, molti dei quali realizzati sul fronte del Carso durante la Grande Guerra o subito dopo in Libia, poi nella campagna d’Etiopia del 1935 - ’36, in Africa settentrionale nel corso del 2° conflitto mondiale e durante la Resistenza. 

D’altro canto tutta la sua vita fu testimoniata in ambito civile e militare da splendidi disegni, dipinti e sketch, che rappresentano forse l’aspetto meno noto della sua poliedrica creatività e che la rassegna tende a riscoprire ed evidenziare, esponendo anche lavori finora mai pubblicati.

Il rapporto tra il fronte dell’Isonzo e dell’Yser

Ideato, soprattutto pensando ai giovani, il progetto espositivo di Marianna Accerboni si pone quindi, proprio attraverso l’analisi di un personaggio cosmopolita e perciò simbolico quale Dominioni, combattente nella Grande Guerra sul fronte dell’Isonzo - quale momento di riflessione sul rapporto tra quest’ultimo e il fronte dell’Yser, non molto noto ai più sia in Italia che all’estero.

Per creare un ponte di conoscenza tra queste due realtà storicamente biunivoche ho chiesto ad Alessandro Gualtieri - grande esperto internazionale della Grande Guerra e autore, tra gli altri, dei libri La battaglia de la Somme, Verdun 1916, Le battaglie di Ypres (unico volume di autore italiano presente al In Flanders Fields Museum di Ypres), sviluppati su una trattazione tematico-storica del stesso Fronte Occidentale tristemente celebrato da Erich Maria Remarque - di collaborare al progetto, intervenendo in diversi incontri sul tema del rapporto fra i due fronti in seno alla mostra: in uno di questi è stata per esempio messa a confronto l’arte di Dominioni, dipinta in diretta dal fronte, con quella dei suoi coetanei inglesi e francesi, che negli stessi anni combattevano nelle Fiandre e dipingevano al fronte con incredibili allitterazioni anche stilistiche.

DOPO IL GRANDE SUCCESSO DI GORIZIA E DI TRIESTE PRENDE IL VIA IL 3 NOVEMBRE ALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI BRUXELLES LA TERZA TAPPA DELLA MOSTRA PAOLO CACCIA DOMINIONI. UN ARTISTA SUL FRONTE DI GUERRA. TRE LE SEDI ESPOSITIVE Reticolati, stelle e razzi a piazza Catterini, Gorizia 1917
tecnica mista su carta · fortificazioni a Gorizia durante
la Grande Guerra

Inoltre, in occasione della rassegna, il compositore Silvio Donati ha scritto una serie di brani, che hanno inaugurato con un concerto le mostre italiane, rappresentando una sorta di colonna musicale del progetto, che fa da sottofondo anche all’installazione multimediale di luce, parole e musica, ispirata al fronte italiano dell’Isonzo e presente sia nell’allestimento della mostra di Trieste che di Bruxelles. Il suo fine è di divulgare la conoscenza del Sacrario e della Stazione di Redipuglia (Gorizia), da poco trasformata in Museo multimediale della 1° guerra mondiale, quali luoghi della memoria della Grande Guerra, e di informare sull’attività culturale e turistica, sulle escursioni e rievocazioni storiche e di costume in  tema, curate dall’Associazione Sentieri di Pace - Pro Loco Fogliano Redipuglia.

I giovani e la Grande Guerra

Per sottolineare il rapporto tra l’immaginario bellico di un secolo fa, rappresentato da Caccia Dominioni, e quello contemporaneo e poiché la rassegna è particolarmente dedicata ai giovani, sia come fruitori che come attori, un’altra mostra, intitolata Cent’anni dopo, propone dal 3 al 17 dicembre 2015 a Bruxelles alla Maison de la Jeunesse di Woluwe-St. Lambert opere di giovani artisti triestini, del Friuli Venezia Giulia, austriaci e sloveni sul tema della Grande Guerra, suscitando e sollecitando, mediante tale confronto artistico, anche una riflessione etica e sociale su un tema così doloroso.

Nel 2016, sempre nell’ambito della mostra su Caccia Dominioni, la Biblioteca Statale Isontina di Gorizia e una prestigiosa sede istituzionale di Trieste ospiteranno un’esposizione di opere di giovani artisti belgi dedicata al tema del 1° conflitto mondiale.

L’auspicio del  progetto  è  che,  dal  confronto  intellettuale,  artistico e culturale tra le giovani generazioni di vari paesi europei, contrapposti cent’anni fa nella Grande Guerra sul fronte delle Fiandre e dell’Yser e su quello dell’Isonzo, possa consolidarsi, attraverso l’arte, una coesione e una corrispondenza di sentimenti e d’intenti, volte consapevolmente alla pace, all’amicizia e all’interscambio tra i popoli.