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LA GIOIA DEL COLORE E DEL SILENZIO: DAL 10 FEBBRAIO ALLA SALA COMUNALE D’ARTE DI TRIESTE LA MOSTRA PERSONALE DELLA PITTRICE GABRIELLA PITACCO PRESTELLI

Inaugurazione: Mercoledì 10 febbraio · ore 18.30
Dove: Sala Comunale d’Arte · Piazza Unità d’Italia 4 · Trieste
Quando: 10 febbraio · 5 marzo 2016
Orario: feriali e festivi 10 · 13 e 17 · 20
Catalogo: No
A cura di: Marianna Accerboni
Info e contatti: cell +39 347 6923755
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NEWS RELATIVE ALL'EVENTO:

La Gioia del Colore e del Silenzio: sabato 5 marzo alla sala comunale d’arte di Trieste finissage della mostra della pittrice Gabriella Pitacco Prestelli

Sabato 5 marz o alle 18 .30 alla Sala Comunale d’arte di Trieste (piazza Unità d’Italia 4) avrà luogo , con una visita guidata, il finissage della personale del la pittrice Gabriella Pitacco Prestelli, curata dall’arch. Marianna Accerboni e intitolata La gioia del colore e del silenzio: in mostra una ricca sequenza di icone realizzate secondo la tecnica antica negli ultimi anni. Va però sottolineato che lo spirito curioso ed eclettico della Pitacco ha travalicato più volte la particolare esperienza tecnico - artistico - religiosa dell’icona per approdare ad altre tematiche pittoriche come per esempio le nature morte di fiori, che nella loro elegante luminosità e negli accordi cromatici soavi ci riconducono ugualmente all’armonia del creato.


COMUNICATO STAMPA:

Video dell'inaugurazione

Mercoledì 10 febbraio alle 18.30 alla Sala Comunale d’arte di Trieste (piazza Unità d’Italia 4) avrà luogo l’inaugurazione della personale della pittrice Gabriella Pitacco Prestelli, intitolata La gioia del colore e del silenzio, che sarà presentata sul piano critico dall’arch. Marianna Accerboni: in mostra una ricca sequenza di icone realizzate secondo la tecnica antica negli ultimi anni. Fino al 5 marzo (orario: feriale e festivo 10 · 13 / 17 · 20/ info 347 6923755).

A Trieste, in uno studio arroccato sul colle di San Vito, rutilante di colori, di smalti, polvere d’oro e d’argento - scrive Accerboni - lavora una pittrice dagli occhi azzurri e dal sorriso sempre pronto. Gabriella Pitacco Prestelli dipinge nel silenzio, con certosina pazienza, con molta tenacia, talento e accuratezza, immagini luminose e narrative, ricche di cromatismi brillanti ma spesso delicati, avvalendosi di una tecnica filologica e antica per quanto riguarda l’icona e interpretando in modo personale, ma aderente alla tradizione, quest’arte, che assume la propria fisionomia nel V secolo e si configura come una rappresentazione filosofica e squisitamente simbolica del Sacro. Redatta per altro secondo rigidi canoni estetici e tecnici, millenari e ben precisi, che fanno riferimento alla teologia e al mondo naturale, da cui provengono tutti i materiali usati per la realizzazione dell’opera. Inoltre va tenuto presente che l'icona trasmette un particolare messaggio teologico per mezzo del linguaggio iconico espresso dai colori utilizzati dall'artista. 

Elementi culturali e tecnici questi, di cui uno spirito contemporaneo come quello della Pitacco Prestelli sa offrirci una versione nella quale s’intrecciano amore, dedizione e virtuosismo, determinanti per la riuscita dell’icona, “luogo in cui il mistero si fa presente”.

Va però sottolineato che lo spirito curioso ed eclettico della Pitacco - conclude Accerboni - ha travalicato più volte l’esperienza questa particolare esperienza tecnico-artistico-religiosa per approdare ad altre tematiche pittoriche come per esempio le nature morte di fiori, che nella loro elegante luminosità e negli accordi cromatici soavi ci riconducono ugualmente all’armonia del creato.    

Gabriella Pitacco Prestelli, triestina, laureata in lingue e letterature straniere all’Università Ca’ Foscari di Venezia, è iniziata alla pittura dal maestro Nino Perizi alla Scuola Libera di Figura del Museo Revoltella e in diversi stage en plein air. Si appassiona quindi alla complessa arte dell’icona, approfondendone lo studio con maestri di livello internazionale. Successivamente ritorna allo studio della pittura figurativa di tema libero con il pittore Livio Možina.

Ha partecipato a numerose e qualificate mostre collettive e personali di prestigio. Tra queste ultime, ricordiamo il successo delle esposizioni alla Pinacoteca di Aquileia, al Chiostro quattrocentesco del Tempio di S. Lorenzo (Vicenza), Museo Haus Wassermann (Villabassa, Bolzano), Castello di Monguelfo (Bolzano), Sala del Giubileo (Trieste). Sue opere di tema sacro sono presenti nella chiesa Madonna del Mare di Trieste e nel refettorio del Convento Sacro Cuore di Saccolongo (Padova).